Funzionamento Del Camino

Un efficace uso del camino, è favorito dalle indicazioni pratiche di seguito riportate, le quali sono un riflesso di tutta una serie di condizioni fisico - ambientali che devono potersi verificare per innescare il flusso ascendente dei fumi nel condotto. La teoria esprime questa relazione nella formulazione generale, affermando che il tiraggio del camino dipende da due fattori di moto del fluido:

i quali dipendono a loro volta dalla densità del gas, variabile con la temperatura, con l'altezza del condotto e in funzione delle sue caratteristiche geometriche.

Qualsiasi gas, che in questo caso è l'aria atmosferica contenuta nell'ambiente, per effetto di un locale innalzamento di temperatura (nella camera del camino) cambia le proprie caratteristiche fisiche, infatti si dilata proporzionalmente alla temperatura raggiunta, diminuendo così la sua densità e di conseguenza il suo peso specifico.

Il gas così riscaldato, nel nostro caso costituito dai fumi generati dalla combustione e dall'aria posta nelle immediate vicinanze della fonte di calore, essendo più leggero dell'aria circostante che risulta a temperatura inferiore, tende a salire innescando il moto ascensionale naturale e non forzato da cause esterne. Un esempio di effetto camino è il fumo della sigaretta. Il flusso ascensionale del gas caldo determina un richiamo verso il caminetto dell'aria più fredda posta nelle vicinanze di questo, la quale va a compensare il gas caldo che si allontana dal focolare.

Questo fenomeno garantisce al focolare una continua alimentazione di ossigeno, permettendo così la sopravvivenza della fiamma.

La dispersione del fumo nella circostante atmosfera avviene in svariati modi e dipende da una serie di altri fattori fisico-climatici come: